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IL CORONA VIRUS E QUELLE PIZZE REGALATE A RICONOSCIMENTO DI UN VALORE ALTO

A Milano succede che arrivino delle pizze ordinate da un gruppo di medici ed infermieri di una rianimazione di un ospedale (che non mangiavano da diverse ore e non staccavano da tre turni lavorativi), ed il ragazzo delle consegne dice loro che non servono soldi: una signora in attesa per una sua ordinazione, sentito della consegna in rianimazione aveva voluto pagare e chiedeva al ragazzo di portare il suo ringraziamento e di augurare un in bocca al lupo a tutti medici ed infermieri. Un riconoscimento che ha generato lagrime.

https://milano.corriere.it/notizie/cronaca/20_marzo_06/coronavirus-infermiera-sabina-baggioli-lecco-turno-commozione-le-pizze-regalo-ba933f66-5f93-11ea-96d2-d1c7db9c0ec3.shtml

Un riconoscimento piccolo, ma di enorme valore simbolico, che sta lì fermo, come un macigno a ricordare a tutti noi, quale sia il vero valore delle professioni che hanno un ruolo di garanzia sociale. Quelle professione che pongono a servizio della comunità il proprio sapere e che antepongono all’interesse personale l’interesse generale.
Questo è il ruolo che si è andato sottraendo, per legge, alle professioni e che il prof. Giovanni Maria Flick, presidente emerito della corte costituzionale, in occasione del congresso degli architetti del 2018 non ha esitato a definire queste leggi: “uno strabismo del legislatore”.

Il capitalismo come lo abbiamo imparato a conoscere, già traballante in verità, crolla sotto i colpi di un microscopico virus: l’infinitamente piccolo ci ricorda quanto la nostra presuntuosa razza umana sia precaria. E come sempre in questi momenti terribili si fanno bilanci e ci si accorge allora, cosa valga una vita spesa cercando di prevalere una sull’altra persona, uno sull’altro popolo.
Questi momenti disgraziati mettono in luce sempre professionisti che mettono a disposizione il loro sapere, la loro ricerca, traguardandola verso il miglioramento delle condizioni comuni. Nel recente passato i terremoti, oggi un virus. Eppure dopo il passaggio di tali eventi funesti tutto torna ad essere come prima. Non si investe in ricerca, non si investe sui giovani, non si pone infine al centro di ogni attività, secondo ciò che viene predicato nell’articolato costituzionale: il progresso sociale, che non è progresso economico, o non solo, ma é soprattutto l’avanzare tutti uniti nella consapevolezza che anche coloro che non hanno i mezzi economici potrebbero portare la propria capacità spirituale a servizio della società, per la creazione di un vaccino per esempio.
Le professioni ed i professionisti sono portatori di sapere e sono espressione di garanzia sociale, ma negli ultimi decenni votati al liberismo economico, i professionisti sono stati equiparati dallo stato ad imprese votate al profitto e al libero mercato: ci hanno detto nei fatti che sopra ogni cosa doveva esserci il profitto, sopra ogni cosa: sopra la sicurezza sociale e sopra l’ambiente comune in cui viviamo.
Ora si deve cambiare marcia.
Ora si deve invertire la rotta.
Si vada verso il bene il progresso comune delle nostre civiltà.
Si metta al centro del nostro sviluppo il bene sociale e, in quest’ottica, le professioni devono tornare ad esprimere anche per la politica e per l’economia, la garanzia di progresso sociale. Mai più di oggi tale asserzione assume un’importanza vitale. Molti professionisti, la maggioranza ne sono sicuro, non ha mai barattato la sicurezza sociale al profitto personale, anche in un momento dove si sono visti ridurre, e in alcuni casi annullati, gli strumenti attraverso i quali esprimere tale garanzia sociale.
Lo Stato deve indirizzarsi ad una competizione sana dotandosi di uno strumento economico che non faccia profitto da una parte e generi morte e distruzione dall’altra.
Il tempo delle speculazioni sopra ogni altra cosa deve terminare.
Come sempre saremo a disposizione della società quando ce ne sarà bisogno, mettendo a servizio il nostro sapere professionale: a servizio della salute pubblica, a sostegno dei cittadini e verso il progresso spirituale e materiale del paese.

Quando le necessità e le urgenze chiameranno ci troveranno come sempre a rispondere, con competenza, professionalità e passione.

Roma il 6 Marzo del 2020

Christian Rocchi